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Lequile

Di Lequile, piccola cittadina che si estende nella Valle della Cupa, la più importante attrazione è senza dubbio la piazza centrale, vero fulcro della vita cittadina, Piazza San Vito, sulla quale si staglia la statua di San Vito posta su un’alta colonna barocca, scolpita in pietra leccese. Tra i palazzi interessanti il Castello dei d’Enghien, il Palazzo dei Saluzzo e Palazzo Caiaffa, di chiare reminiscenze barocche. Notevoli le chiese barocche di San Vito e di San Nicola (o del Redentore), con le loro grandi cupole riccamente decorate di maioliche multicolori.

Nel paese si può anche ammirare un bell’esempio di frantoio ipogeo, che una volta era distante dal paese ed oggi è inglobato nell’abitato, e, pochi chilometri dalla cittadina uno dei tanti menhir che caratterizzano il paesaggio rurale salentino, il menhir “Aia della Corte” che svetta, silenzioso, a testimonianza dei culti pagani che un tempo erano di casa in Salento.

Copertino

Copertino è una delle cittadine più popolose del Salento la cui economia è fortemente incentrata sull’agricoltura, principalmente nella produzione di vino, che qui raggiunge ottimi risultati in termini di qualità.

La cittadina nasce in epoca medievale dall’incontro di diversi gruppi di profughi in fuga dai casali circostanti per via della numerose scorrerie dei saraceni.

Imponente e suggestivo il Castello cinquecentesco, con la tipica struttura quadrangolare ai cui vertici si trovano i bastioni difensivi, uno degli esempi più interessanti dell’architettura militare cinquecentesca. All’interno del castello la bella cappella di San Marco che conserva pregevoli affreschi manieristi.

Fuori dalla città si trova il santuario di Santa Maria della Grottella, luogo di culto di San Giuseppe da Copertino, che proprio in questo luogo ebbe le sue visioni e le estasi che lo hanno reso celebre.

Eolico in Puglia, primi in italia per produzione

Il territorio della Puglia è particolarmente adatto per lo sviluppo delle ricerche e dell’installazione di strutture volte allo sfruttamento delle energie rinnovabili. Energia pulita ottenuta attraverso lo sfruttamento della luce solare, fotovoltaica, oppure dal vento, attraverso delle grandi pale strategicamente piazzate su alture ventose che girando accumulano e producono energia grazie ad una dinamo.

In Puglia la fonte di energia ottenuta dall’eolica è sfruttata industrialmente da più di dieci anni, una realtà consolidata e tutt’altro che marginale nel panorama di sviluppo energetico.

E negli ultimi tempi la produzione è destinata ad aumentare, e, dall’area dove si era maggiormente sviluppato, il subappennino Dauno, si sta allargando a tutto il territorio, facendo della regione Puglia una delle prime in Italia per produzione.

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Il territorio pugliese è all’avanguardia nella produzione di energie alternative

Ciò accade per una serie di ragioni concomitanti, da un lato gli incentivi statali, le migliorate tecnologie e dal territorio su cui soffiano venti particolarmente favorevoli.
Moderni aerogeneratori di grosse dimensioni permettono poi di sfruttare nuove aree in cui una volta erano impraticabili, permettendo di contribuire per una quota interessante al fabbisogno energetico della Puglia.

Non solo diminuirebbero i costi economici, ma si avrebbero degli enormi benefici soprattutto a livello ambientale ed ecologico, per via dell’azzeramento pressochè totale dalla produzione ed emissione nell’aria di anidride carbonica e polveri sottili, una delle conseguenze più gravi e nocive dell’uso dei combustibili derivati dalla lavorazione del petrolio.

Certamente ci sono delle regole da rispettare nella diffusione delle pale eoliche, che riguardano soprattutto i siti dove esse possono essere installate regole che riguardano la conservazione e protezione di territori particolarmente preziosi dal punto di vista paesaggistico e naturalistico.

Per esempio i parchi nazionali e regionali, le oasi protette, i siti di interesse comunitario, le zone umide tutelate, le grotte, le doline, le aree edificabili all’interno delle città e le zone sottoposte a vincoli archeologici o architettonici.

Meno sottoposti a vincoli sono invece i terreni coltivati.

In alcuni casi le pale saranno posizionate “off shore”, cioè nel mare, ma ciò solamente in due località pugliesi che hanno le caratteristiche volute, al largo di Manfredonia, ed a Tricase.

Sulla questione in Puglia è attuale un forte dibattito che vede contrapposti ecologisti ed amministrazioni, soprattutto sulla collocazione delle pale e sul loro crescente numero.

La pesca nel Salento

I mari che circondano la Puglia, ad est il Mare Adriatico e ad sud e ovest il Mar Ionio sono ricchissimi di pesce di ogni varietà e specie. Ogni giorno i pescatori approdano nei porti grandi e piccoli delle cittadine affacciate sul mare con il loro carico di pesce, tra cui trionfa naturalmente il pesce azzurro, sardine ed acciughe, sgombri e alici, molto apprezzati nella cucina pugliese, soprattutto le piccole alici che si consumano crude, appena “scottate” con un po’ di limone e sale.

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Il mare pugliese è così ricco di magnifico pesce…

La pesca è ricca anche dei pesci considerati più pregiati, orate, spigole e branzini, ricciole, che naturalmente trovano il meglio del loro impiego arrostite sulla griglia abbondantemente condite di origano ed a fine cottura esaltate da un filo d’olio extravergine d’oliva crudo.

Nei fondali adriatici, e del Golfo di Taranto le lunghe distese di sabbia offrono ai pescatori il loro carico di vongole calamari e seppie, mentre tra i fondali rocciosi prospera il polipo, che qui viene cucinato in umido in particolari tegami di terracotta, che ne preservano ed esaltano il gusto di mare.

Più in profondità fanno capolino le cernie, un altro gustoso pesce che fa la gioia degli intenditori.

Tra i molluschi, a parte le vongole le più famose e rinomate sono certamente le cozze, coltivate soprattutto nella zona del Golfo di Taranto secondo metodi antichissimi in particolari punti del mare dove sgorgano polle di acqua dolce, che le rendono ancora più saporite e delicate. Le cozze si consumano crude, appena spruzzate di limone, oppure arrostite al formo dopo essere state arricchite di pene pesto aglio ed origano. A Bari trionfano nella succulenta “tiedda”: strati di riso patate e cozze sgusciate per metà, il tutto passato al forno.

Di Taranto sono conosciute anche le preziose e saporite ostriche, coltivate allo stesso modo delle cozze tra le correnti di acqua dolce.

Non mancano i pesci di scoglio, gli scorfani e le triglie, dall’aspetto caratteristico e dai colori rossi accesi, che trionfano nelle zuppe di pesce che sono una vera prelibatezza, nelle quali diversi pesci vengono cotti con pezzetti di pomodoro e servite a tavola accompagnate da pane abbrustolito e prezzemolo.

Se siete in vacanza nel Salento non perdete l’occasione e svegliatevi un mattino di buon ora per recarvi al porto: le barche dei pescatori rientrano con il loro prezioso carico e vendono direttamente il pesce sulla banchina del porto tra la folla che accorre per accaparrarsi i pezzi migliori. Se siete pigri e non riuscite a scendere dal letto che molto avanti nella giornata vi potete rifare al pomeriggio recandovi ad ammirare l’antico lavoro di rammendatura delle reti passeggiando lungo la banchina del porto tra i pescatori accovacciati a piedi nudi intenti a ripararle per l’indomani.

Masserie in Puglia

Il territorio pugliese è stato caratterizzato sin dall’antichità dall’intenso sfruttamento delle risorse del terreno, fertile e particolarmente adatto alla coltivazione delle vigne e dell’ulivo, i cui prodotti risultano una magnifica mescolanza di “ingredienti” unici, del magnifico sole, all’aria ricca di profumi e degli aromi del mare, le acque torrentizie in primavera e scarse d’estate, ma gelosamente conservate nelle grotte e nelle doline scavate nella roccia carsica dagli elementi atmosferici. Il tutto viene come sintetizzato nel vino e nell’olio pugliesi, la cui fama è nota sin dalle epoche più remote.

Se nel periodo pre-romano e romano fiorivano gli abitati, dove si concentrava la popolazione e dove avevano il loro centro il commercio ed i traffici, con la caduta dell’impero Romano i centri abitati conoscono un progressivo calo, dovuto alle scorrerie dei saraceni ed alle continue incursioni dei popoli barbari. Mentre le città si svuotano nascono le prime “masserie” che diventeranno una delle costanti del paesaggio pugliese, con l’importante funzione di conservazione e di passaggio dall’economia medievale a quella moderna. La masseria era un imponente costruzione dove trovavano alloggio non solo la famiglia padronale, i possidenti del territorio circostante, ma anche le famiglie contadine che lavoravano le terre, ed il bestiame allevato. Le masserie diventeranno presto degli ottimi rifugi grazie a grandi lavori di ristrutturazione delle mura esterne, che talvolta assumevano l’aspetto di vere e proprie fortezze con tanto di torri di avvistamento agli angoli. All’interno fervevano le attività produttive, dapprima destinate alle necessità delle famiglie residenti, e poi, piano piano, con il rilassarsi della situazione di costante pericolo e la ripresa dei commerci quando i successivi dominatori, normanni prima ed angioini ed aragonesi in seguito garantiscono una certa stabilità politica e sociale, le masserie diventano il centro della produzione e lavorazione di merci destinate alle necessità delle cittadine circostanti, e ad essere anche in taluni casi, come per l’olio ed il vino, destinate persino all’esportazione in luoghi lontani.

Oggi molte masserie mantengono intatto il sapore dell’epoca, alcune sono rimaste interessanti luoghi museali, dove poter ammirare interessanti reperti della vita di un tempo, mentre molte altre si sono trasformate, e dalla loro originaria funzione di fattoria agricola oggi sono importanti luoghi di accoglienza per i turisti che si recano in vacanza in Puglia o in vacanza nel Salento. Bed&Breakfast in Salento, hotel e residence in Puglia trovano infatti nella masseria la loro collocazione ideale, per gli ampi spazi che offrono dove pernottare e per la possibilità di accogliere, negli ampi locali anche le attività di ristorazione, grazie alle quali i visitatori ed i turisti possono gustare le specialità culinarie pugliesi, rinomate per la loro eccelsa sintesi di genuinità, raffinatezza e semplicità.

Corsano nel Salento

Corsano è un paese di poco meno di 6000 abitanti che svetta in una vallata racchiusa dalla catena di colline rappresentate dalle Serre Salentine, nell’estremo sud della penisola salentina.

Il territorio di Corsano è stato da sempre caratterizzato dalla dura roccia carsica, ed a parte un insediamento romano intorno al V° secolo avanti Cristo, testimoniato dal ritrovamento di reperti archeologici di quell’epoca, la vita in questo angolo di territorio è sempre stata molto difficile.

Quello che oggi è possibile vedere quindi, il paesaggio rurale di uliveti, vigneti e le tante coltivazioni orticole sono quindi il frutto di una dura opera di dissodamento iniziata con i primi insediamenti dei monaci basiliani nel corso del decimo secolo Dopo Cristo. Della presenza e dell’influsso dei monaci orientali e dei bizantini è anche testimonianza il culto dei santi orientali a cui qui sono dedicate le principali chiese, San Biagio e Santa Sofia e l’esistenza di una cripta basiliana che conserva ancora un altare ed un bassorilievo.

La Chiesa di San Biagio è opera contemporanea, e la Chiesa di Santa Sofia risale alla fine degli anni ’30 dello scorso secolo.

Monumenti religiosi più antichi sono invece la Cappella della Congrega dell’Immacolata dalla sobria facciata settecentesca e la Cappella di San Bartolo. Suggestiva per la sua vista sul mare la Cappella di Santa Maura che sorge in aperta campagna, anch’essa dedicata al culto di una santa orientale. A poca distanza il mare che qui si presenta con un litorale roccioso, dominato dalla mole di Torre Specchia Grande.

Visitare il Salento

Il Salento, una terra meravigliosa che vale la pena di esplorare non solo per il breve periodo delle vacanze estive, perchè offre infinite attrattive per tutto l’arco dell’anno, alcune decisamente imperdibili. Se si sceglie di visitare il Salento bisogna in primo luogo stabilire una base di partenza, ed allora il periodo in cui ci si reca è fondamentale nella scelta.

D’estate naturalmente non c’è niente di meglio che qualche località sulla costa, da Gallipoli, ad Otranto, da Santa Maria di Leuca a Torre Vado, senza trascurare nemmeno quelle località più piccole in cui si può godere della bellezza del mare senza il grande affollamento turistico di altre località. Torre San Gregorio per esempio, o Marina di Novaglie, o Santa Maria al Bagno e Santa Caterina, per citarne solo alcune, a seconda che vi piacciano i litorali sabbiosi o rocciosi.

felloniche6D’autunno, inverno e primavera invece la scelta può anche cadere su località dell’entroterra, magari in prossimità di luoghi interessanti da visitare, dallo splendido capoluogo salentino, Lecce, alle cittadine della Grecia Salentina, come Zollino, Cavallino, Calimera e Melpignano.

Da vedere e da visitare in Salento ci sono un’infinità di cose, un patrimonio artistico di valore, che spazia dalle prime basiliche protocristiane ai fasti del barocco leccese, passando per le cattedrali romaniche e gotiche, e la magica bellezza di castelli e fortificazioni.

Chi è appassionato di archeologia e storia troverà qui le testimonianze di insediamenti che risalgono perfino al neolitico, e poi resti della civiltà messapica, del passaggio dei greci, del dominio dei romani e delle tante popolazioni che sono passate dal territorio salentino dal medioevo in poi.

La genuinità ed il suggestivo incanto delle tradizioni popolari poi è uno dei fiori all’occhiello del Salento, dalla pizzica, ultimamente diventata un fenomeno culturale che travalica di gran lunga i confini regionali, alle processioni della settimana di Pasqua, dalle celebrazioni del patrono di città grandi e piccole, sovente occasione di feste sontuose, vivaci ed affollatissime, alle tante sagre dedicate ai prodotti locali, dal sopraffino olio extravergine di oliva ai vini, dagli ortaggi ai dolci, ai prodotti della cucina locale, un altro aspetto imperdibile del Salento.

La spiaggia di Pescoluse vicino a Torre San Gregorio

Pescoluse era fino agli anni ’60 una località praticamente sconosciuta se non per i pochi fortunati abitanti delle cittadine circostanti, Torre Vado, Torre Pali, e, nell’entroterra, Salve, che sicuramente sapevano già apprezzare la splendida bellezza della località costiera.

Se siete in vacanza a Torre San Gregorio, e, dopo aver assaporato la bellezza delle basse scogliere e di un mare incantevole, vi viene il desiderio di trascorrere almeno una giornata distesi su soffice sabbia invece che sulla dura pietra, raggiungere Pescoluse è un attimo, perchè basta dirigersi a Torre Vado, distante appena 4 chilometri, passare la cittadina, attraverso il piacevole lungomare, e, una volta terminate le ultime abitazioni ecco che si comincia ad intravedere la spiaggia di Pescoluse in tutta la sua grandiosa bellezza.

Mare-inverno_PescoluseSono circa 8 chilometri di spiaggia, tale è infatti la distanza tra Pescoluse e Torre Pali, la località turistica che, risalendo la costa ionica viene subito dopo. E che spiaggia! Fine, bianca e dorata, che si allarga per decine di metri, fino a terminare in uno splendido e romantico panorama di dune sabbiose alte anche qualche metro a fare da quinta teatrale ad un paesaggio fantastico.

Il mare, non ostante il fondale sabbioso mantiene una limpidezza tale da offrire mille incantevoli giochi di trasparenze suggestive, ed al tramonto i colori del sole e del mare chiudono la giornata trascorsa a Pescoluse con un ricordo indimenticabile.

Qui si può trascorrere la giornata balneare tra la tranquillità ed il silenzio, la calma ed il relax, distanti dalle folle se ci inoltra lungo la spiaggia lontano dai centri balneari, ideali per chi invece è alla ricerca di movimento e divertimento. Tra questi sono naturalmente comprese tutte le comodità possibili per trascorrere la giornata piacevolmente, le sdraio, i lettini, gli ombrelloni, e per chi vuole tenersi in forma le attrezzature per gli sport acquatici, dal windsurf al kitesurfing.

Pescoluse, nata come località turistica solo da trent’anni ha guadagnato la stima dei visitatori al punto che essa è stata ribattezzata “Maldive del Salento”, attributo con la quale ormai è praticamente conosciuta anche nelle guide turistiche ufficiali.

Le torri costiere in Salento

Torre San Gregorio deve il suo nome al fatto che qui anticamente sorgeva una delle tante torri di guardia che sono un tratto così caratteristico della costiera salentina e della Puglia in generale.

Le torri costiere nascono da un esigenza moto sentita dalle popolazioni soprattutto residenti sulla costa: questi solitari edifici avevano il compito di avvistare e di opporre una prima linea difensiva contro i nemici provenienti dal mare. Se le torri e le fortificazioni sulla costa rappresentavano già un’efficace strumento di protezione in epoca romana, lo sviluppo e la costruzione di una rete di fortificazioni vera e propria, in cui le torri erano poste in maniera da poter comunicare l’una con l’altra in caso di pericolo, sarà un immane investimento difensivo cominciato nel basso medioevo e continuato fino al 1600.

felloniche2Il fenomeno delle incursioni via mare è stato un vero e proprio flagello per molte regioni del Sud Italia per tutto il medioevo. Dal mare le navi di pirati e generalmente dei saraceni raggiungevano le coste italiane. Una volta sbarcati a terra pirati o eserciti assalitori che fossero si abbandonavano a razzie di animali e di persone da ridurre in schiavitù, assediavano ed invadevano città e paesi da cui gli abitanti erano costretti a fuggire in massa, distruggevano i luoghi di culto e gli edifici sacri.
L’episodio forse più drammatico è la presa di Otranto, i cui abitanti pagarono lo scotto di un eccidio di circa 800 persone per mano dei turchi.

Tale fenomeno sarà una costante fino almeno alla battaglia di Lepanto del 1571 che porrà fine per un certo periodo di tempo alle incursioni, sebbene esse continueranno poi in tono minore fino al ‘700.
Le torri costiere svettano in generale ben alte sulla costa, in modo da dominare un ampio tratto di mare, e sono generalmente provviste di merli, colatoi per l’olio bollente e feritoie, in modo da garantire alla guarnigione che le difende la possibilità di resistere.

In tutta l’area salentina si possono ancora oggi ammirare molteplici esempi di torri costiere, alcune in pessimo stato conservativo altre invece recuperate e ristrutturate. Molte di esse hanno lasciato il loro nome ai territori circostanti, come Torre Pali, Torre S. Emiliano, Torre Vado.

La Madonna sul Mare a SantaMaria di Leuca

Chi fosse così fortunato da essere in vacanza nel Basso Salento nel periodo di ferragosto non può proprio perdersi una delle manifestazioni più suggestive ed affascinanti tra quelle che tradizionalmente si svolgono in questo territorio: le celebrazioni in onore della Madonna che si tengono a Santamaria di Leuca.

In realtà le celebrazioni non si svolgono solo nella giornata di Ferragosto ma iniziano già la sera precedente con una bella processione, “l’intorciata”, costituita da un corteo di persone tra le quali sono sempre presenti le massime autorità cittadine, che reggono le fiaccole durante il percorso che porta la statua della Madonna dal Santuario fino alla Chiesa di Cristo Re dove sarà vegliata tutta la notte. L’indomani la giornata di celebrazioni inizia presto al mattino, con una grande messa officiata alla presenza di tutta la cittadinanza riunita.
leuca1Finita questa la statua della Madonna, addobbata a festa atttraversa la città per raggiungere il porto.

Qui in precedenza era stata allestita una delle barche dei pescatori di Leuca, sorteggiata a sorte, che per l’occasione viene agghindata al meglio di se, con nastri, fiori e decorazioni in un tripudio di color vivaci e festosi.
Da qui la Madonna di Leuca prende il largo, e se la barca che la trasporta è addobbata a festa anche le altre imbarcazioni non sono da meno, ognuno, per l’occasione vuole che la sua barca sia all’altezza della solennità e della bellezza della festa.
Il suggestivo corteo di barche percorrerà il mare fino a raggiungere il piccolo porticciolo della Marina di San Gregorio. Da qui la processione di imbarcazioni riprenderà la via del ritorno. All’imbrunire lo spettacolo delle barche colorate e fiorite che ritornano sul mare è uno spettacolo di notevole bellezza.
Ma la giornata non è ancora conclusa: mancano ancora una sconda messa solenne e, soprattutto, i fuochi d’artificio che allo scoccare della mezzanotte illumineranno la città ed il mare inorno.

La devozione per la Madonna a Leuca ha una lunga tradizione: si tramanda che fu proprio grazie alla protezione della Madonna che i pescatori e gli abitanti di Santa Maria di Leuca si salvarono da una terribile tempesta, un episodio che risale al sedicesimo secolo. Da allora alla Madonna si celebrano onori solenni di ringraziamento.