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Cosa visitare a Patù

Patù è tra i più piccoli comuni del Salento, i suoi abitanti infatti non raggiungono le 2000 unità. Sito nell’entroterra a pochi chilometri da Santa Maria di Leuca e Torre Vado, il paese è moto noto e conosciuto, nonostante le sue ridotte dimensioni. Il motivo è che il territorio di Patù ha diverse attrazioni che lo rendono una delle tente mete interessanti per chi visita il Salento.

Innanzitutto le marine, Torre San Gregorio e Felloniche, che si affacciano sul mare da una costa rocciosa ma bassa e quindi facilmente accessibile per raggiungere il mare e tuffarsi.

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In particolare Torre San Gregorio possiede oltre alla sua atrattiva balneare anche interessanti resti dell’antica destinazione di scalo portuale, risalente a circa due millenni orsono, qando questa piccola baia era il porto della città messapica di Vereto, scomparsa nel IX secolo Dopo Cristo a causa delle continue incursioni dei saraceni.
Restano dell’epoca sia i frangiflutti e parte dei moli che oggi giacciono sul fondale ad una profondità di 7 metri rispetto al livello attuale delle acque, un grande scalone che porta alla baia, realizzato con possenti pietre megalitiche ed un poszzo dove le antiche navi si approvvigionavano di acqua fresca.

Nel paese c’è un edificio che da ben un secolo è entrato di fatto nei monumenti di interesse nazionale: si tratta del Centopietre, una costruzione realizzata con esattamente cento pietre megalitiche, probabilmente recuperate da antiche mura messapiche di cui ancora rimane traccia nei dintorni di Patù.

L’edificio risale probabilmente a qualche secolo prima dell’ano mille, e se probabilmente in origine era un monumento funebre, nel corso del tempo è stato utilizzato come luogo di culto cristiano. All’interno restano tracce di antichi affreschi in stile bizantino.

Sempre in paese ci sono due edifici religiosi che meritano una visita, la chiesa di San Michele Arcangelo, realizzata nella seconda metà del 1500 con un pregevole portale tardo rinascimentale e nell’interno, ad una navata quattro altari ed una statua lignea del santo cui è dedicata la chiesa, San Michele, protagonista delle processioni paesane. La Chiesa di San Giovanni Battista è invece da fari risalire al X secolo, di impianto romanico bizantino possiede un’interessante cippo in marmo bianco con iscrizioni in latino di epoca romana, del primo o secondo secolo Dopo Cristo.

Soggiornare a Torre San Gregorio

Chi ha scelto Torre San Gregorio come meta delle sue vacanze sicuramente è stato spinto dal fatto che questa località è particolarmente adatta a chi cerca pace e relax, perchè qui siamo fuori dalle grandi rotte turistiche e balneari del Salento, sebbene esse siano in realtà facilmente raggiungibili facilmente e rapidamente in automobile o grazie alle linee di bus frequenti soprattutto d’estate.

Uno specchio di mare incantato e cristallino dalle intense sfumature di azzurro e blu profondo, fa da sfondo ad una deliziosa piccola baia rocciosa, dalla quale si scende in mare agevolmente grazie al fatto che le rocce sono piatte e basse. Intorno alla baia ci sono poche case, un ambiente a misura d’uomo dove tuttavia si possono trovare una variegata serie di soluzioni per il soggiorno.

felloniche7Non mancano per il periodo estivo gli appartamenti in affitto, monolocali, bilocali e trilocali, forniti di ogni comodità, dalla TV alla lavatrice, e sovente a pochi passi dalla costa, raggiungibile a piedi.
Tra le altre offerte interessanti che si possono trovare a Torre San Gregorio troviamo le villette ed una masseria che è stata riadattata a struttura alberghiera che offre anche un servizio di ristorazione.

Per chi desidera trascorrere le vacanze all’aria aperta a contatto con la natura, poco distante da Torre San Gregorio, in località Felloniche si possono trovare diversi offerte in merito. Hotel e residence sono anche disponibili ma in misura ridotta.

Le località vicine, da Santa Maria di Leuca, distante appena 3 chilometri verso sud, a Torre Vado, più a nord lungo la costa ionica, sono comunque mete turistiche di eccezionale rilevanza e quindi fornitissime di strutture alberghiere e di soggiorno, dai bed & breakfast agli hotel, dai villaggi turistici ai residence.

Un’opportunità interessante e da provare è anche quella di trovare sistemazione nelle belle cittadine dell’entroterra, da Patù a Castrignano del Capo, da Morciano di Leuca a Salve, paesi di dimensioni ridotte ma in grado di offrire a chi è in cerca di una sistemazione, genuinità e dimensione umana, e la tipica famosa ospitalità delle genti salentine.

Il Centopietre

Il Centopietre è uno di quegli edifici di cui è così ricco il territorio salentino, una testimonianza molto suggestiva degli antichi insediamenti umani che dal neolitico all’epoca greca e romana, al medioevo e feudalesimo fino ai giorni nostri hanno lasciato un segno della loro presenza.

L’edificio è chiamato così proprio per la sua caratteristica principale, quella di essere costruito con l’utilizzo di esattamente cento blocchi di tufo, sovrapposti a formare la struttura senza alcun ausilio di materiali cementizi.

Cento-pietre5Sebbene non sia ancora oggi ben chiara la sua funzione, l’opera viene fatta risalire al IX secolo Dopo Cristo, ed alcune tesi sostengono che essa fosse stata edificata come monumento funerario per ospitare un famoso eroe della cristianità, un certo barone Geminiano trucidato dai turchi durante uno dei tanti scontri che la popolazione locale dovette sostenere con essi.

La costruzione in seguito, nel corso dei secoli successivi cambierà più volte di funzione, diventando infine un luogo di culto e di preghiera cristiano.
Di questo successivo utilizzo sono testimonianza i resti, ormai purtroppo quasi del tutto scomparsi, degli affreschi di epoca bizantina che si trovano nelle pareti interne, in particolare posti sull’architrave centrale e su una delle pareti.

Un particolare interessante della struttura è costituito proprio delle pietre. Tali blocchi megalitici infatti, non appartengono alle tecniche costruttive dell’epoca in cui il Centopietre viene realizzato. Quasi sicuramente invece essi provengono da antichi edifici dell’epoca messapica, la popolazione che viveva nel sud del Salento prima dell’avvento dei romani. Tale ipotesi è confermata dal fatto che in diverse altre località salentina si possono ancora oggi osservare i resti di antiche costruzioni megalitiche, una delle tecniche architettoniche in uso presso i messapi.

Dalla seconda metà del 1800 il Centopeitre di Patù è stato catalogato tra i monumenti di interesse nazionale.

La struttura nel suo complesso è alta 2,50 metri, e lunga circa 7 metri e mezzo, all’interno è divisa in due navate con tre colonne a dividere lo spazio ed a sorreggere la grande architrave su cui si appoggiano le pietre inclinate a falde spioventi della copertura.

Le attrattive dell’entroterra di Patù e Torre San Gregorio

L’entroterra che si estende da Patù e dalla sua principale marina, Torre San Gregorio, ha diversi aspetti interessanti da offrire a chi, in vacanza in Salento, vuole concedersi una pausa alle lunghe giornate trascorse nello splendido mare salentino.

La prima cosa che il viaggiatore noterà è sicuramente il paesaggio rurale, una distesa sconfinata di vigneti ed uliveti, una delle maggiori risorse economiche del territorio da almeno due millenni, da quando la coltivazione dell’ulivo e della vigna vennero importate di greci ben consapevoli che le terre salentine sarebbero stati un luogo ideale per la maturazione dei generosi frutti che danno olio e vino di ottima qualità.

pajara-salentopc07I terreni coltivati sono cintati da muretti a secco in pietra, e tra le fronde talvolta si scorgono i particolari edifici rurali che venivano utilizzati dagli agricoltori sia come deposito degli attrezzi che talvolta come veri e propri luoghi in cui sostare, le pajare. La bellezza di questi edifici consiste nella loro forma pittoresca e nella magistrale tecnica costruttiva che non prevede l’uso né di calce né di cemento.

Nei punti più alti, sulle colline un altro tratto distintivo del panorama rurale salentino, le “specchie”. Grandi cumuli di ciottoli e massi che si elevano dal terreno cui ancora gli studiosi non hanno saputo dare spiegazione riguardo alla funzione: per alcuni sono antichi tumuli funerari, per altri avevano una funzione difensiva perchè sulla cima delle specchie si può scrutare il panorama intorno anche a distanze notevoli.

Non mancano scorci magici e misteriosi nelle campagne salentine. Può capitare infatti, girovagando nelle campagne, di imbattersi in dolmen e menhir, i primi antichi monumenti funerari fatti di enormi massi che fanno da anticamera alla tomba vera e propria, generalmente scavata sotto terra, ed i secondi delle grandi pietre infisse nel terreno in altezza, che probabilmente avevano un funzione votiva e di culto per le antiche popolazioni neolitiche che popolavano l’area.

Felloniche

Felloniche è considerata una delle marine di Patù, sebbene il suo territorio sia amministrativamente diviso in due con il comune di Castrignano del Capo. E’ una località che fino agli anni ’60 risultava completamente selvaggia ed incontaminata, e che da allora piano piano è diventata un interessante centro turistico pur mantenendo una dimensione molto ridotta che ne hanno fatto il luogo ideale di vacanza per coloro che rifuggono dalle grandi masse di turisti che affollano le altre splendide località balneari del Salento.

Qui ci sono poche case, ma è possibile trovare facilmente una sistemazione in diverse soluzioni abitative, come appartamenti, monolocali e bilocali, oppure qualche villetta o ancora una sistemazione in un piccolo residence poco distante dalla baia. Non mancano i campeggi, tra Felloniche e Torre San Gregorio, per chi ama trascorrere le vacanze immerso nella natura.

felloniche2La costa qui è rocciosa, ma la baia di Felloniche si apre con dolcezza tra rocche che digradano dolcemente nel mare, garantendo così a tutti la possibilità di entrare in acqua facilmente. Il mare è un sogno di trasparenze e riflessi che vanno dall’azzurro al blu profondo, ed anche coloro che si dilettano di pesca subacquea e di immersioni con maschera e pinne resteranno soddisfatti degli splendidi panorami sottomarini.

Non mancano le tipiche strutture ricettive del mare, compresa la possibilità di noleggiare canoe, pedalò ed altre attrezzature sportive.
All’imbrunire, dopo una giornata trascorsa sul mare Felloniche offre una serie di locali dove attardarsi per un aperitivo oppure per una deliziosa cenetta, gustando i piatti tipici della saporita cucina salentina.

Poco distante da Felloniche ci sono una notevole quantità di cose da fare e da vedere, in particolare meritano una visita le piccole e grandi cittadine dell’entroterra, da Patù, con le sue testimonianze dell’antica civiltà dei messapi, alla splendida Santa Maria di Leuca affacciata nell’estremo punto a sud della penisola salentina. Ci si può spingere a visitare i resti del porto messapico e romano a Torre San Gregorio, inoltrarsi nella campagna di Castrignano del Capo e di Morciano, o ancora psingesi fino alla costa adriatica per ammirare le stupende grotte che si aprono lungo la costa, come la Grotta del Ciolo, la Grotta Verde, e, più a nord, la splendida Grotta della Zinzulusa.

Storia di Patù

Una delle attrattive più interessanti del territorio salentino, a parte la bellezza della costa, con le sue spiagge e le scogliere, ed il magnifico e magico entroterra, è la sua caratteristica di essere una terra in cui da epoche remote si sono succedute tante popolazioni, insediatesi in questo fortunato lembo di terra nel profondo sud della Puglia, provenienti dalle più disparate aree geografiche del mediterraneo, dai Balcani alla Grecia al Medio Oriente.

Di tali insediamenti esistono testimonianze che risalgono perfino al periodo neolitico, quando ancora l’uomo non costruiva ripari ed abitazioni ma si limitava a trovare rifugio e abitazioni in rotte ed anfratti naturali, di cui peraltro è ricchissima la costa salentina.

sangregorio6Patù e tutta l’area della costa e dell’entroterra che si affaccia a pochi chilometri da Capo Leuca sul mar Ionio è una delle località in cui maggiormente si possono trovare le tracce di questa antica presenza, in particolare della popolazione messapica, che per lungo tempo ha dominato su questi territori. Prima di essere definitivamente inglobata nel potente dominio dei romani.

Dopo la caduta dell’impero romano il Salento conoscerà, come d’altronde la maggior parte degli insediamenti umani in generale in Italia, la triste epoca delle incursioni barbariche, che ridurranno notevolmente sia gli insediamenti urbani che il numero degli abitanti.

Sulla costa salentina le città, anche quelle più fiorenti conosceranno una battuta d’arresto sia a livello demografico che economico, e molte di esse si svuoteranno o scompariranno addirittura.
Le popolazioni infatti tendono a fuggire dalla costa, per tutto il medioevo, si disperderanno nelle campagne dell’entroterra, rese più sicure perchè lontane dal mare, da cui proviene uno dei peggiori flagelli dell’epoca, le incursioni dei saraceni.

Anzi, la nascita di Patù sembra proprio essere legata ad una di queste incursioni, che videro la definitiva distruzione dell’importante città di Vereto, i cui abitanti si sarebbero spostati proprio nel nuovo insediamento.
Dalla sua turbolenta nascita Patù si sviluppa come centro legato ad attività di agraria e pastorizia, attività che ancora oggi rappresenta il fulcro dell’economia del piccolo comune salentino.

Oggi Patù è un centro che ha conosciuto anche un certo sviluppo turistico, grazie al fato di avere un territorio ricco di attrattive storiche ed archeologiche, e delle marine, tra le quali San Gregorio e Felloniche, molto affascinanti per gli amanti del mare.